Sabato dopo aver risolto i problemi burocratici con la Fidal, il Team si presenta al campo XXV Aprile, in buon numero e sicuramente il meglio organizzato.
Ad un certo punto vedo sul campo Motta Isolano, presidente del Road Runner Club di Milano di anni 77. Molti non lo sanno ma Isolano è stato il mio primo allenatore quando ero un allievo della Riccardi e mi allenavo al campo Giuriati.
La metodologia dell’allenamento, l’uso delle ripetute, come si parte ecc. ecc. li ho imparati da lui.
Sabato ho avuto la fortuna di assisterlo dal bordo pista nel suo Miglio, gli ho dato passaggio ai mille e incoraggiato n egli ultimi 200 m., abbiamo invertito i ruoli.
Alla fine ci siamo abbracciati, felici come bambini per il suo miglioramento di dieci secondi.
Domenica sono andato a Paullo per la bella non competitiva lungo la Muzza organizzata dagli amici dello Zelo.
Siamo partiti e tutto è andato bene fino al bivio dei 5 Km. con i 13 Km. Chi è andato per i 13 Km, subito dopo aveva un altro bivio, purtroppo segnalato solo al passaggio degli atleti di Elite, cosi i normali hanno cominciato a correre lungo una strada in costruzione. Mentre correvo pensavo fra me e me: ” Quando arrivo chiedo a Claudio perchè ci hanno mandato a correre su questa bruttissima e polverosa strada e non sul bellissimo sentiero lungo la Muzza!”.
Mentre ero assorto nei miei pensieri vedo tornare indietro alcuni che dicono che abbiamo sbagliato strada, in breve mi sono trovato in un gruppone di circa 500 persone che cercavano di orientarsi!
Con Fulvia siamo tornati indietro, fino al bivio saltato, abbiamo deciso di ritornare dal percorso dei 5 Km., che poco alla volta ho riconosciuto e così dopo più di 1 ora di corsa siamo arrivati all’arrivo, dove mi aspettavo grandi proteste nei confronti di Claudio e degli organizzatori. Invece il clima è rimasto molto sereno e tutti hanno compreso il disguido. Alcune delle donne come Maria e Paola hanno declinato la premiazione a vantaggio di altre atlete con la massima disinvoltura.
Nel pomeriggio ho chiamato Claudio che mi confermato le mie impressioni e insieme abbiamo constatato che forse il nostro movimento ha raggiunto un livello di sportività altissimo.
Conclusioni: quando molti anni fa ho lasciato il calcio per la corsa, penso di aver scelto un livello culturale e sportivo di un livello superiore che mi ha permesso di vivere queste bellissime sensazioni che con il mio racconto ho voluto condividere con chi lo leggerà.
Grande la corsa
Giovanni Vecchio
La foto è del “mitico” Antonio Capasso, tutte le altre sue immagini le trovate QUI
Sabato & domenica
Sabato dopo aver risolto i problemi burocratici con la Fidal, il Team si presenta al campo XXV Aprile, in buon numero e sicuramente il meglio organizzato.
Ad un certo punto vedo sul campo Motta Isolano, presidente del Road Runner Club di Milano di anni 77. Molti non lo sanno ma Isolano è stato il mio primo allenatore quando ero un allievo della Riccardi e mi allenavo al campo Giuriati.
La metodologia dell’allenamento, l’uso delle ripetute, come si parte ecc. ecc. li ho imparati da lui.
Sabato ho avuto la fortuna di assisterlo dal bordo pista nel suo Miglio, gli ho dato passaggio ai mille e incoraggiato n egli ultimi 200 m., abbiamo invertito i ruoli.
Alla fine ci siamo abbracciati, felici come bambini per il suo miglioramento di dieci secondi.
Domenica sono andato a Paullo per la bella non competitiva lungo la Muzza organizzata dagli amici dello Zelo.
Siamo partiti e tutto è andato bene fino al bivio dei 5 Km. con i 13 Km. Chi è andato per i 13 Km, subito dopo aveva un altro bivio, purtroppo segnalato solo al passaggio degli atleti di Elite, cosi i normali hanno cominciato a correre lungo una strada in costruzione. Mentre correvo pensavo fra me e me: ” Quando arrivo chiedo a Claudio perchè ci hanno mandato a correre su questa bruttissima e polverosa strada e non sul bellissimo sentiero lungo la Muzza!”.
Mentre ero assorto nei miei pensieri vedo tornare indietro alcuni che dicono che abbiamo sbagliato strada, in breve mi sono trovato in un gruppone di circa 500 persone che cercavano di orientarsi!
Con Fulvia siamo tornati indietro, fino al bivio saltato, abbiamo deciso di ritornare dal percorso dei 5 Km., che poco alla volta ho riconosciuto e così dopo più di 1 ora di corsa siamo arrivati all’arrivo, dove mi aspettavo grandi proteste nei confronti di Claudio e degli organizzatori. Invece il clima è rimasto molto sereno e tutti hanno compreso il disguido. Alcune delle donne come Maria e Paola hanno declinato la premiazione a vantaggio di altre atlete con la massima disinvoltura.
Nel pomeriggio ho chiamato Claudio che mi confermato le mie impressioni e insieme abbiamo constatato che forse il nostro movimento ha raggiunto un livello di sportività altissimo.
Conclusioni: quando molti anni fa ho lasciato il calcio per la corsa, penso di aver scelto un livello culturale e sportivo di un livello superiore che mi ha permesso di vivere queste bellissime sensazioni che con il mio racconto ho voluto condividere con chi lo leggerà.
Grande la corsa
Giovanni Vecchio
La foto è del “mitico” Antonio Capasso, tutte le altre sue immagini le trovate QUI
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